La nostra lotta al Covid19 e al profitto, ai danni delle operatrici e degli anziani!

Dobbiamo ricordare ai Dirigenti delle Residenze Sanitarie Assistenziali, ai politici e agli amministratori, che il servizio che prestano le operatrici e operatori che assistono anziani bisognosi e disabili È UNA MISSIONE SOCIALE, che sgrava le famiglie degli assistiti, di un peso psicologico e sociale enorme. Coloro che se ne fanno carico devono essere trattati con tutto il rispetto e con il dovuto compenso, premiando non penalizzando, ne bisogna far diventare la loro vita lavorativa merce si scambio per il profitto e per i guadagni di chi gestisce.

I Dirigenti della RSA di Cologno, come quella di Busnago, apprendiamo dalle denunce di altre organizzazioni sindacali, in gestione alla Fondazione Mantovani e poi appaltate alla cooperativa Sodalitas Vittoria, hanno pensato bene di scaricare i loro mancati guadagni, a seguito delle morti per Covid 19, e per la difficoltà a riempire i reparti, ai danni delle operatrici e operatori, riducendogli le ore di lavoro, riducendo i riposi settimanali ed altro ancora! Dal conto nostro abbiamo formalizzato il nostro dissenso :

  • Abbiamo comunicato loro che le scelte di scaglionare l’entrata mattutina delle operatrici : chi alle ore 07,00, chi alle 08,00, chi alle 09,00. Stessa cosa all’uscita : chi esce alle 13,00 chi alle 14,00. a secondo dei risparmi che devono realizzare, perché oltre a ridurre le ore di lavoro contrattuali, riduce la qualità dell’assistenza agli anziani e non vanno bene !
  • Anche la modifica dei turni di lavoro non è ben vista dal personale, in quanto fino all’ultimo non sanno quando hanno le giornate libere e non possono organizzare la loro vita privata !
  • Anche la volontà aziendale di far usufruire ferie e Rol o ex festività accantonate, trova il nostro dissenso e delle operatrici/ri. In questo modo la società per far quadrare i conti lede il diritto costituzionale dell’uso delle ferie e dei riposi !
  • A seguito della mancata fruizione del pasto, garantito dalla cooperativa prima della pandemia, abbiamo chiesto un ticket mensa per compensare le operatrici che durante la giornata di lavoro non riescono più a consumare un pasto decente. Ma anche in questo caso hanno i dirigenti delle cooperativa hanno fatto valere i mancati guadagni e hanno risposto No!

Il rammarico delle operatrici di queste struttura, a maggioranza sudamericane, italiane e di altri paesi, le quali hanno sviluppato nel tempo una forte empatia con il lavoro assistenziale, cercando di garantire una miglior qualità della vita alle persone ricoverate anche nei momenti difficili, è che la dirigenza, protesa al risparmio per far quadrare i conti, ha sconvolto trasformando i rapporti precedenti, condizionando la situazione e la volontà di chi lavoro, dispiacendo tutti !

Nella RSA di Cologno, appena sono stati promulgate le nuove disposizioni 4 o 5 infermiere hanno dato le dimissioni, lasciando nel disagio la struttura. Mentre tutte le operatrici OSS, e ASA lamentano i disagi in continuazione !

I dirigenti della Cooperativa dichiarano che la riorganizzazione si è resa necessaria e che i problemi riguardano tutto il settore; dobbiamo rispondere a queste affermazioni in modo chiaro facendo valere le nostre ragioni:

  • in ogni catastrofe economica o di altra natura a pagare maggiormente sono sempre chi lavora e ha bisogno dello stipendio. Il servizio sanitario nazionale a causa di questa pandemia ha dimostrato al mondo intero la sua impreparazione, la mancanza di personale e di Dpi idonei, la privatizzazione e la mercificazione della salute. Il settore dell’assistenza a disabili e anziani è stata, per il 90%, privatizzata dallo Stato, ma questo non significa che chi si occupa di questo servizio deve protendere solo al risparmio e al guadagno.
  • Nei momenti di difficoltà, come quelli attuali, bisogna investire tutto sulla qualità della vita delle persone ricoverate e delle operatrici e degli operatori, garantendo le protezioni necessarie ed idonee, la protezione e la prevenzione della salute di chi lavora deve passare al primo posto.
  • Le operatrici egli operatori devono essere motivati con encomi economici e sociali, i parenti devono essere coinvolti, con le dovute attenzione, per risolvere ai problemi, vagliare soluzioni e collaborare attivamente al contenimento dell’infezione.
  • La battaglia delle operatrici/ri della RSA di Cologno e anche di Busnago, come quella di tutte le RSA, nasce dal bisogno legittimo di lavorare in sicurezza, ben pagate e con condizioni di vita e di lavoro buone, con turni di lavoro fissi e ricorrenti, con riposi settimanali che permettono il recupero psicofisico, senza ridurre l’orario di lavoro o addirittura permettere alla Direzione di risparmiare obbligando a recuperare la riduzione oraria imposta con le ferie e Rol, ex festività.
  • In questi ultimi mesi siamo stati sommersi da notizie e misure governative da Dpcm, che hanno introdotto e revocato misure e disposizioni per far fronte al Covid 19; in questa situazione di “guerra battereologica”, i governati europei si sono accordati per far fronte alle problematiche economiche di questo momento. Il Recovery Plan, (Piano di Recupero), interessa anche l’Italia che beneficiare di 222,03 miliardi di euro, queste enorme quantità di soldi non devono finire nelle tasche dei padroni e dei politici e delle varie associazioni mafiose italiane, devono essere stanziati soprattutto per la sanità e per l’istruzione e per l’assistenza, in definitiva per la sicurezza sociale !

Dobbiamo cominciare la nostra lotta partendo dal fatto che le RSA sono state “maltrattate” dalle leggi e dalle disposizioni regionali, e che la morte di tanti anziani e delle operatrici/ri poteva essere evitata, l’impegno e il lavoro delle operatrici e operatori deve essere valorizzato :

  • assumendo più personale,
  • garantendo turni di lavoro accettabili,
  • riducendo l’orario di lavoro a parità di salario.
  • Garantendo le pause con il servizio mensa gratuito.
  • Premiando chi ha permesso di superare la pandemia con il proprio lavoro.
  • Garantendo a tutti il vaccino, facendosi carico per eventuali effetti collaterali dello stesso.

PER RIVENDICARE QUESTI DIRITTI;

PER FAR SENTIRE AI DIRIGENTI DELLA SODALITAS VICTORIA IL NOSTRO DISSENSO; PER ALLERTARE I POLITICI E GLI AMMINISTRATORI;

CI TROVIAMO DAVANTI LA RSA DI COLOGNO,

VIA Carlo Alberto Dalla CHIESA

MARTEDI’ 26 GENNAIO DALLE ORE 13,00 ALLE ORE 14,30

È POSSIBILE PARTECIPARE CON AUTOCERTIFICAZIONE

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