Due compagni di lavoro sono stati licenziati per aver scherzato tra loro, non perché sono “passati alla vie di fatto”, come ha motivato la società; un licenziamento che abbiamo definito politico-amministrativo, e per cui abbiamo indetto lo stato di agitazione.
Leggi tutto “La Feynamn ha forzato la mano licenziando due lavoratori ingiustamente!!”ARGENTO VIVO – Giornalino dell’A.S.P. Golgi-Redaelli a cura dello Slai Cobas
ARGENTO VIVO
Giornalino dell’A.S.P. Golgi-Redaelli a cura dello Slai Cobas
Come dopo un terremoto lo scenario viene stravolto dagli effetti delle scosse, allo stesso modo dopo un terremoto organizzativo dell’A.S.P. Golgi-Redaelli, tutto noi restiamo scossi da quanto è successo.
Si racconta sempre “che stavamo meglio quando stavamo peggio” mai come nel nostro caso si ha ragione ! Leggi tutto “ARGENTO VIVO – Giornalino dell’A.S.P. Golgi-Redaelli a cura dello Slai Cobas “
No alla guerra imperialista contro l’Ucraina!
Da anni manifestiamo contro le guerre indignati “i problemi dovrebbero essere risolti con la diplomazia” non con la distruzione e la morte di civili e di soldati. E da sempre le crisi vengono risolte con lo scontro militare con le conseguenze del caso.
Anche quella Ucraina ha preso questa strada, “LA GUERRA NEL CUORE DELL’EUROPA”, come se l’Europa fosse immune da carneficine e disastri. La Seconda guerra mondiale ha provocato 75 milioni di morti con distruzioni enormi in maggioranza in Europa. Leggi tutto “No alla guerra imperialista contro l’Ucraina!”
SENTENZA INNOVA SERVICE
COME E’ POSSIBILE CHE SIA ESISTITA UNA LETTERA SEGRETA, CHIAMATA SIDE LETTER, PER CUI PIU’ SI LICENZIAVA PIU’ LA SOCIETA’ INNOVA SERVICE VENIVA REMUNERATA?
In 5 anni occultati oltre 4 milioni di euro ma lo Slai Cobas da sempre sostiene e fornisce gli elementi per dimostrare che la Di Marzo è il capro espiatorio di mandanti “più alti” , di un progetto nato per distruggere il lavoro nell’area ex Alfa Romeo.
LA GIUSTIZIA DEL FUTURO
Riceviamo e volentieri pubblichiamo lo scritto dell’Avvocato Rizzoglio di Milano, da anni avvocato dello Slai Cobas Provinciale di Milano, in merito alla riforma della giustizia. Vi invitiamo a leggere, sottoscrivere il documento ed inoltrarcelo per sostenere una posizione critica nei confronti di una “riforma” che vuole svilire il nostro sistema giudiziario e, con esso, i diritti di tutti i cittadini.
CHIEDIAMO ANCORA VERITA’ !
COMUNICATO DI SOLIDARIETA’
La morte di Adil, sindacalista del Si Cobas, davanti al deposito Lidl di Biandrate, segna una svolta tragica alla lotta dei lavoratori organizzati dal sindacato di base. Qualsiasi aspetto prendiamo in considerazione, l’assenza di sicurezza, il camion articolato che esce contromano, l’età del camionista o altro non si può nascondere il fatto che l’omicidio è il risultato di una stagione di lotte che ha portato all’aggressione squadrista di Tavazzano, alla volontà padronale di risolvere la questione con la forza, con il consenso delle polizia presente agli episodi senza intervenire, con il consenso delle istituzioni.
La morte di Adil, cosi come è stato dichiarato alla stampa, si poteva prevedere nel clima repressivo padronale. In questi casi “il lutto” non lo vive solo la famiglia di Adil o il sindacato dove a cui apparteneva, ma tutto il movimento dei lavoratori autorganizzato, il sindacalismo di base, i compagni che vivono e lottano contro l’ingiustizia del sistema del capitale e contro i suoi servitori.
Non ci meraviglieremo se il camionista, (giovane con figli), non sarà condannato a pene severe come merita, ne che il clima di tensione si fermerà.
Purtroppo un compagno attivo è stato eliminato e anche lui era giovane con figli, e cosa ancora più grave forse i padroni non faranno marcia indietro.
In questi casi la solidarietà non basta serve la mobilitazione e un vero fronte unico di classe, nel contesto di frammentazione in cui viviamo; perchè nonostante la classe operaia resiste e si batte contro il sistema dello sfruttamento e del profitto ad ogni costo, duramente e in continuazione, le morti sul lavoro non diminuiscono, l’asservimento al sistema del consumismo con le sue leggi e le sue regole aumento proprio fra gli sfruttate e i proletari. Una cultura dominante che forma anche le coscienze dei lavoratori, ne si intravede a breve la possibilità di costruzione di un organismo politico che gestisce, organizza e indirizza le lotte economiche/politiche dei lavoratori in Italia e in altri paesi.
Ogni militante comunista, ogni compagno del sindacato di base non può che vedere nella morte di Adil il risultato delle strategie padronali per fermare la lotta nella logistica e in ogni settore; La lotta che quando riduce il profitto dei padroni, quando costringe a concedere gli aumenti salariali, a riconquistare i diritti a sollevare la testa ai moderni schiavi salariati, porta a misure padronali sempre più rigide e decise : come favorire la morte di un sindacalista, licenziare in massa e organizzare lo squadrismo come un nuovo fascismo repressivo e antioperaio, riducendo diritti e stipendi alle lavoratrici/ri della sanità e dell’assistenza che hanno trascinato fuori dalla pandemia l’Italia lasciando sul campo morti e feriti, ed infine trattate/ti merce scaduta facile sfruttare.
Il sindacato a seguito di questo gravissimo episodio non potrà lasciare più alla volontà e alla generosità dei lavoratori la lotta di resistenza al padronato reazionario e fascittizzande, ma bisogna evitare a tutti costi che altri morti succedono in questo contesto. La massima organizzazione è necessaria con il controllo di ogni azione senza trascurare niente per non mettere in pericolo la vita di nessuno.
La solidarietà dello Slai Cobas al movimento dei lavoratori della logistica e del Si Cobas, il cordoglio con la famiglia di Adil.
PANDEMIA: SANITA’, SICUREZZA, LAVORO
Pierluigia Iannuzzi, Fronte Militante per la Ricostruzione del Partito Comunista
SOLIDARIETA’ AL POPOLO PALESTINESE!
SOLIDARIETA’ AL POPOLO PALESTINESE ABBASSO IL REGIME FASCISTA-SIONISTA ISRAELIANO!
La recrudescenza delle ultime vicende a Gaza, con bombardamenti anche con aerei italiani, dove perdono la vita persone di ogni età, donne e uomini, bambini, mette in primo piano, ancora una volta, la grave situazione che il governo di Israele sta provocando nella striscia di Gaza e in Palestina.
A queste notizie il popolo del mondo intero sembra assuefatto, perché è da più di 60 anni che l’annientamento sistematico nei confronti di un popolo che viveva lì prima degli israeliani, che sta lottando con gran determinazione per sopravvivere a questa “soluzione finale”, che il governo sionista non smette di attuare.
Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, non è molto diverso dagli altri che si sono succeduti; gareggia nell’aumento dell’uso della forza spalleggiato dal “grande satana” Biden. Infine, nessuna pietà per il popolo palestinese.
I compagni di tutto il mondo che seguono queste tristi vicende manifestano il loro dissenso alla politica fascista del governo israeliano, ed anche in questo caso le manifestazioni di piazza sono state tante con gran partecipazione, nonostante i divieti per la pandemia in corso. Ma come in tutte le battaglie contro il potere assolutista, fascista o democratico che si presenta, solo i milioni di persone in piazza organizzate, decise e pronte anche allo scontro con il potere può cambiare le cose.
Anche la questione palestinese, come la soluzione finale per il popolo ebraico può essere fermata con l’unico modo che il sistema del capitale sionista e non capisce: il suo annientamento, contro la ferocia dei soldati israeliani, e contro la politica espansionista di questa borghesia fascista solo la guerra di classe può fermarla.
Si tratta di costruire i rapporti di forza su scala mediorientale l’unità di tutti i proletari anche israeliani, per fermare l’espansionismo sionista, come su scala mondiale, per fermare l’imperialismo sanguinario e dittatoriale americano, serve il proletariato mondiale organizzato come i soviet russi del 1917, per fermare il massacro di uomini donne, bambini e la distruzione del mondo intero.
Perché il paese che si spaccia per il più democratico del mondo, ha fatto vivere carestie e guerre dichiarate e combattute con milioni di morti a scopo umanitario, mentre hanno esportato la democrazia con le corazzate porta aerei, ricacciando interi paesi indietro di 50 anni, distruggendo e ammazzando milioni di vite, responsabili in prima persona del massacro della repressione in Palestina.
Questi stessi campioni della democrazia e della pace hanno armato lo stato di Israele e continuano a sostenerlo per mantenere sotto controllo le risorse degli idrocarburi presenti in tutta l’area medio orientale, per controllare le dinamiche di sviluppo e di armamenti nell’area, e per espandere la loro egemonia sul mondo intero. Il popolo israeliano che appoggia le scelte di questo governo appoggia il genocidio di un popolo e di tutti gli oppositori all’imperialismo americano e sionista.
Il nostro compito è sradicare nella mente delle persone comuni, che seguono le vicende di cui parliamo, come una notizia qualsiasi, la maggior parte del popolo mondiale ed italiano non si preoccupa molto di quello che succede a Gaza, non si preoccupa del destino degli sfruttati. Un popolo identico a quello che non si preoccupava molto quando nel cuore dell’Europa veniva messo in atto uno dei piano più feroci e disumano della storia dell’uomo, “la soluzione finale” per tutti gli ebrei che si trovavano nei territori occupati dalla Germania.
Nessun retorica o strumentalizzazione ma se alla coscienza del genere umano dobbiamo parlare questa e la lingua giusta. Perché gli israeliani che vi percuotono il petto e la fronte nelle preghiere e credono che la loro religione regola la vita di tutti, possono spiegare, come dice il loro Talmud : chi salva una vita salva il mondo intero ! Mentre chi distrugge una vita distrugge il mondo intero ! Quante volte allora distruggete il mondo ? Quanti innocenti uccidete nel nome del profitto ? Altro che Talmud.
Il campo di sterminio a cielo aperto di Gaza, non è forse un tassello della “soluzione finale” per i palestinesi ? La coscienza degli sfruttati del mondo intero deve insorgere contro questo stato di cose, ma siamo convinti che gli interessi dei padroni, di fronte ai profitti delle multinazionali del petrolio e delle armi, di fronte ai signori della guerra, moltiplicherà le occasioni di guerra e di oppressione di questo popolo e di tutti i proletari dell’area mediorientale.
La nostra solidarietà non sarà mai sufficiente a lenire le pene di questo settore del proletariato mediorientale che non serve più neanche ai loro “padroni” per cui ne hanno decretato l’annientamento, sappiamo che solo l’esercito dei lavoratori del mondo intero può impensierire i dittatori israeliani e tutti i dittatori, più o meno sedicenti democratici dei paesi imperialisti mondiali,
sappiamo che la resistenza del popolo palestinese è presa d’esempio dai lavoratori e dagli oppressi di tutto il mondo da circa sessant’anni perché nella loro forza e nella loro decisione a resistere si trova la chiave per sconfiggere il capitalismo. Va a loro la nostra solidarietà alle loro lotte, con l’unica strada da intraprendere, in questi momenti buoi della storia dell’oppressione di classe, la costruzione di un partito rivoluzionario che colleghi tutte le lotte di resistenza a questo sistema, per abbatterlo e costruire una società senza classi.
La nostra solidarietà alla lotta di tutti per costringere il governo Israeliano a riconoscere lo Stato Palestinese, lasciare i territori che ha ingiustamente occupato, e finire la mattanza di uomini donne e bambini di cui si sta macchiando, garantendo assistenza sanitaria e vaccini contro il Covid gratuiti tutti, indicando, infine, al proletariato israeliano che i loro nemici non sono i bambini palestinesi ma i capitalisti sionisti.
- VIVA LA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE !!
- BASTA BOMBARDAMENTI SUGLI INNOCENTI !!
- ABBASSO IL CAPITALISMO SIONISTA ISRAELIANO !!
- LOTTA DI CLASSE CONTRO L’IMPERIALISMO AMERICANO E ISRAELIANO !!
SLAI COBAS MILANO
Comune di Milano: nuovo Codice di Comportamento difendiamo la libertà di critica e di espressione
Tutti noi abbiamo ricevuto, lo scorso 6 aprile, un comunicato dell’amministrazione comunale che ci informa dell’approvazione del nuovo Codice di comportamento dei dipendenti comunali.
Chi ha avuto il tempo (e la pazienza) di leggere questo documento si sarà accorto che la principale novità rispetto a quello precedente, in vigore dal 2013, consiste nell’introduzione di un articolo, il n° 16, dedicato ai rapporti con i mezzi di informazione e l’utilizzo dei social network.
Questo articolo impone – tra le altre cose – di “astenersi da dichiarazioni pubbliche che vadano a detrimento dell’immagine dell’Amministrazione” e vieta di rivolgersi alla stampa e di utilizzare i social network per “segnalare problematiche, carenze, disfunzioni e anomalie inerenti le attività e i servizi erogati dal Comune di Milano”.
Si tratta a nostro parere di un inaccettabile attacco alle libertà di opinione e di espressione, garantite dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori. Leggi tutto “Comune di Milano: nuovo Codice di Comportamento difendiamo la libertà di critica e di espressione”