Una proposta per schiavizzare tutto il personale oltre ad aumentare l’orario di lavoro!!

Dopo parecchio tempo le operatrici e gli operatori dell’Asp Golgi-Redaelli si ritrovano in assemblea per discutere e decidere della loro vita lavorativa, ma le cose non sono più come prima.

Il rapporto politico con la Direzione si è “normalizzato” nel senso che i conflitti  che hanno portato a contenere gli attacchi aziendali in questi anni e raggiungere risultati anche buoni, come la “monetizzazione” prima  e il recupero poi dei minuti del cambio divisa,  sono un lontano ricordo.

La concertazione e la collaborazione tra delegati sindacali e dirigenti è diventata la strategia più praticata.

COSA  DOBBIAMO ASPETTARCI DALLA PROPOSTA DELLA DIREZIONE SULLA MODIFICA DELL’ORARIO DI  LAVORO !!

Niente di buono vi diciamo a priori, ma nello stesso tempo invitiamo tutte le operatrici e operatori a mettersi in gioco a combattere questa battaglia perché è l’unico modo per mantenere quello che abbiamo conquistato e non perdere la nostra dignità.

Partecipiamo alle assemblee con un primo e indiscutibile giudizio critico :

DI FRONTE ALLE PROPOSTE AZIENDALE NON SI TRATTA DI DISCUTERE E METTERLE AI VOTI, SE E’ QUESTA LA FILOSOFIA, VUOL DIRE CHE  I DELEGATI SONO GIA D’ACCORDO !! 

IN QUESTO CASO NELLE ASSEMBLEE  SI TRATTA INVECE DI ORGANIZZARE LA LOTTA PER RESPINGERE QUESTO ATTACCO INGIUSTIFICATO E PUNITIVO !!

Dobbiamo mandare alla Direzione un messaggio chiaro e forte :  sappiamo che il vostro intendo non è il miglioramento della qualità della vita degli ospiti ne tanto meno garantire la qualità della vita lavorativa delle operatrici e operatori,  perché quando il primo obiettivo è il risparmio ad ogni costo, tutto passa in secondo piano. Ma proporre una riorganizzazione degli orari così come avete proposto in questo momento di difficoltà e di disagio,  mentre tutte e tutti si sono prodigati, lasciando sul campo anche delle colleghe morte, è veramente diabolico.

Altro che pii luoghi elemosinieri, non abbiamo nessuna difficoltà a classificarvi come ottimi manager di una impresa artigiana che produce  componentistica per il settore militare o solventi per vernici, ma lontani dall’empatia necessaria per chi ha bisogno di tempo e lavorare in armonia  alto che risparmiare, per garantire assistenza di qualità e salvarsi la vita.

LE COLLEGHE E I COLLEGHI DEVONO RESPINGERE LA PROPOSTA AZIENDALE PER VARI MOTIVI;  ma dobbiamo  arrabbiarci e combattere  tutte e tutti per il fatto che le lotte fatte per il cambio divisa, vinte ed ancora in corso, (quelle sul piano legale),  non avevano solo l’obiettivo del necessario denaro, ma quello di ridurre l’orario di lavoro.  In un contesto dove l’aumento della disoccupazione è tragico e dove il bisogno di personale giovane nei reparti è necessario.  Mentre ci troviamo di fronte a  dirigenti che sordi ad ogni richiamo della base vogliono dare un giro di vite e aumentare il loto potere. Perché nella loro proposta  l’obiettivo di fondo e aumentare l’orario di lavoro riducendo lo stipendio e penalizzando ancora di più chi sbaglia.

È mai possibile che in ogni guerra a rimetterci le penne devono essere sempre le lavoratrici e i lavoratori  ? La guerra contro il Covid,  perché di questo si tratta, ha visto morire nei reparti centinaia di operatrici e operatori, tra cui  medici, donne ed uomini,  Infermiere/ri e O.s.s. ed altre figure professionali, senza contare i poveri anziani a cui il virus è stato portato dall’esterno, che pagando con la vita una impreparazione intollerante per un paese sviluppato ed industrializzato come l’Italia, con fortissimi ritardi negli interventi, ed infine mazzette e turbative d’asta per l’assegnazione dei dispositivi necessari agli operatori sanitari per proteggersi  dal contagio. Infine la deplorevole guerra geopolitica sulla produzione e  assegnazione dei vaccini condotta con metodi mafiosi e non sanitari.

Dopo questo disastro i nostri dirigenti procedono nella loro corsa al risparmio senza nessun scrupolo, si perché l’organizzazione dell’orario di lavoro modifica anche la nostra vita privata,  è possibile che i miliardi di euro del Recovery Fond,  promessi alla sanità devono finanziare    solo i padroni, le varie mafie politiche e non, e solo le briciole destinate, forse, a chi lavora  !

L’obiettivo di questa fase non è l’aumento dello l’orario di lavoro ma la sua diminuzione a parità di salario !

Solo in questo modo dirigenti e sindacalisti possono onorare la memoria di chi ha lasciato la propria vita

nella guerra ancora in corso contro la pandemia capitalista.

SE MODIFICA DEVE ESSERCI  ALL’ACCORDO SUL CAMBIO TUTA,  L’UNICA SOLUZIONE CHE INDICHIAMO COME LAVORATRICI/RI E COME SLAI COBAS : E’ LA RIDUZIONE A 35 ORE PAGATE 36  PER UTTI  LE  OPERATRICI/RI  DI QUALSIASI QUALIFICA.

ALTRIMENTI TUTTO RESTI COME PRIMA !  NE CI DEVE SPAVENTA LA “MINACCIA ” DI INSTALLARE OROLOGGI PER TIMBRARE DAVANTI AI REPARTI,  E RIPROPORRE MODULI PER PUNIRE CHI ARRIVA IN RITARDO IN REPARTO COME PRIMA DELLE  LOTTE PER IL CAMBIO DIVISA !!   QUANDO SI  LOTTA  PER LA DIGNITA’ NIENTE CI DEVE FERMARE NE SPAVENTARE !!

  • DICIAMO UN FORTE NO ! ALL’AUMENTO DELL’ORARIO DI LAVORO E ALLA MODFICA DEI TURNI !  VOGLIAMO DUE GIORNI DI RIPOSO VERI, CONSECUTIVI PER TUTTI !
  • ORGANIZZIAMO LA LOTTA E LA NOSTRA RESISTENZA PER NON FAR TORNARE INDIETRO IL TEMPO DELLE LOTTE E DELLE CONQUISTE !
  • I GIOVANI DEVONO ESSERE IN PRIMA FILA IN QUESTA BATTAGLIA PERCHE’ PERDERE IL PRESENTE VUOL DIRE METTERE UNA GROSSA IPOTECA SUL NOSTRO FUTURO E AVVICINACI SEMPRE DI PIU’ ALLA MODENA SCHIAVITU’ !!
  • L’AUTORGANIZZAZIONE E’ LA STRADA PER TUTTI.  PER DIFESA POLITICA ED  ECONOMICA DA QUESTA FEROCE GUERRA CONDOTTA DA UN SISTEMA INFAME E DISUMANO E DAI SUOI LACCHE’

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