Ma a cosa servono oggi le Direzioni strategiche con il Direttore Generale nelle Aziende del Ssn?

Sulle riviste di settore in questi giorni appaiono titoloni che mettono in discussione i ruoli delle direzioni apicali delle ATS e ASST, con riferimento alla prossima campagna elettorale, ma il Leitmotiv in Sanità negli ultimi 20 anni è il seguente:

  • ristrutturazioni, riorganizzazioni, soppressioni, accorpamenti e fusioni per il contenimento di costi e cose simili … cosicché ci si ritrova con mega ASL/ATS, Aziende grandi quanto intere regioni, questo tipo di riorganizzazione è accomunata da un unico obiettivo:
  • la semplificazione per rispondere ai bisogni del cittadino che rimane centrale nella politica sanitaria …


MA … SARA’ VERO?

Di vero c’è il taglio del personale: gli operatori e i cittadini lo verificano ogni giorno, nel momento in cui i primi, sono costretti a saltare i giorni di riposo, la formazione e quando diventano scomodi sono emarginati, sanzionati e messi in un angolo; i secondi devono affrontare le liste di attesa, le spese sanitarie: ticket e visite in libera professione, i disservizi!

C’è un sospetto generale diventato ormai patrimonio di tutti: i rischi di corruzione sono altissimi, perché la concentrazione di importanti capitoli di spesa è in mano a pochi “fiduciari” che gestiscono rilevanti interessi (appalti, informatica, concorsi), finora i dati, inoppugnabili, hanno dimostrato che non c’è un effettivo risparmio. La direzione strategica con il Direttore Generale, che ruolo hanno in tutte queste vicende? E i sindacati?

Riprendiamo una citazione: “A cosa serve un Direttore Generale imposto dalla politica, in molti casi (soprattutto recenti) “prestato” alla Sanità (sempre più spesso proveniente dal privato e con target preferibilmente bocconiano) che troppo spesso non ha una conoscenza approfondita dei contesti in cui opera e quasi mai ha lo spazio per prendere decisioni in autonomia e responsabilità?” (Fonte:Quotidiano Sanità.it)

Un Direttore Generale nominato dalla politica, la quale riconosce come unico obiettivo l’autoreferenzialità tiene in ostaggio il cittadino strumentalizzandone il bisogno di salute!

In questo contesto i dipendenti pubblici diventano il capro espiatorio di una politica denigratoria (Brunetta insegna) i sindacati concertano al ribasso svendendo tutele e diritti che i lavoratori hanno conquistato in anni di dure lotte!

In aprile ci saranno le elezioni per il rinnovo delle RSU, non votare i soliti sindacati che in questi anni ti hanno ridotto il salario, non ti hanno fatto avanzare di fascia, non ti hanno ridotto l’orario di lavoro ma l’ hanno aumentato a vantaggio dell’Azienda!

Rappresentanti Sindacali  Slai CoBas  e  SI CoBas

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