Sciopero contro il governo e contro i padroni!!

Lo sciopero generale del 26 ottobre si oppone  al nuovo esecutivo di questo governo, serve per  richiamare l’attenzione   dei lavoratori che hanno votato i partiti che lo compongono, ed infine per tutti coloro che si sono lasciati convincere dalla propaganda di regime e dalle grida gioiose dal balcone di palazzo Grazioli, sulla bontà delle misure che prevedono i decreti emanati dal governo in questi mesi  e dal D.e.f., di prossima promulgazione.

Partendo dal decreto  detto “Concretezza”, varato per irrigidire i provvedimenti disciplinari le norme contro i dipendenti pubblici, al decreto “sicurezza e immigrazione”, che non solo disciplina in modo ancora più repressive le legge contro gli stranieri, ma introduce norme fasciste e repressive contro il movimento dei lavoratori : come la previsione di arresto, fino 4 anni di reclusione congiuntamente alla multa, per chi occupa edifici sia pubblici che privati, arresto che può arrivare a 12 di  reclusione per chi organizza o partecipa a blocchi stradali. Leggi tutto “Sciopero contro il governo e contro i padroni!!”

26 ottobre – Sciopero – Né con il governo, né con i mercati!!!

La finanziaria 2019? Le proposte di reddito di cittadinanza restano avvolte in una coltre di dichiarazioni contradditorie, la stessa che avvolge il superamento della Fornero, appesa a quota 100 senza un intervento che realmente modifichi la Legge. Ricordiamo, la “Fornero” oltre ad alzare l’età pensionabile, riduce il valore delle pensioni introducendo il contributivo. In più, l’ennesimo aumento del debito (che significa più interessi che finiranno nelle tasche degli speculatori internazionali) non redistribuisce e permette nuovamente di non prelevare (per redistribuire) i soldi dove ci sono, dagli oltre 100 miliardi all’anno di evasione fiscale e contributiva, su cui nulla di serio è previsto, alla riduzione delle spese militari (addirittura previste in aumento), o alla tassazione delle rendite patrimoniali (e, perché no, gli stipendi a 4 zeri mensili).

Ecco perché occorre scioperare il 26 ottobre, per rivendicare ciò che realmente serve:

  • specificatamente per i lavoratori pubblici, rivendichiamo nella finanziaria 2019 soldi per il rinnovo del contratto di lavoro in scadenza al 31/12/2018: al momento non è previ-sto niente, vogliono un altro blocco dei salari pubblici. E l’elemento perequativo??? Siamo davanti alla prima riduzione salariale del dopoguerra?
  • via le leggi che sequestrano la liquidazione di dipendenti pubblici fino a 27 mesi di ritardo senza interessi;
  • la fine del blocco delle assunzioni nel PI per dare realmente servizi pubblici di qualità mentre invece nel DEF pre-sentato dal Governo al parlamento viene riconfermato il limite alle assunzioni negli enti locali e nella sanità;
  • l’investimento sul servizio pubblico come bene comune e la fine della militarizzazione indotta da quelle politiche securitarie che, speculando su ansia ed insicurezza sociale, creano barriere sociali e limitano libertà e diritti reali;
  • il ripristino delle garanzie contro i licenziamenti illegittimi previste dall’art 18 dello statuto dei lavoratori e la fine della precarietà, che invece sono rimasti anche dopo il “decreto vergogna” mascherato da dignità;
  • un piano straordinario di lotta all’evasione fiscale, contributiva e al lavoro nero, e una seria lotta alla corruzione, per recuperare risorse: I SOLDI CI SONO !!!!!
  • un vero superamento della Fornero, ripristinando il diritto a pensione con 35 anni di contributi e 60 di età;
  • invece di grandi opere inutili un piano di manutenzione di strade, ponti ferrovie, scuole, strutture di accoglienza, che eviti le tragedie sempre più ricorrenti e dia una accoglienza dignitosa ai migranti;

Scarica il volantino in formato pdf

 

Il miraggio della pensione

Con la ormai prossima legge di stabilità fra le altre cose si parlerà dell’adeguamento automatico previsto dalla riforma Fornero. Se non verrà bloccato lo scatto, l’età pensionabile arriverà nel 2018 a 66 anni e 7 mesi per tutti, uomini e donne e poi potrebbe aumentare ancora nel 2019 di altri 4 mesi. Le pensioni di vecchiaia dei dipendenti potrebbero raggiungere i 66 anni e 11 mesi, o addirittura i 67 anni. Quelle di anzianità, nel 2019, arriverebbero a 43 anni e 2 mesi (dagli attuali 42 e 10). Stesso scatto, ma 1 anno in meno, per le lavoratrici. Una condanna all’ergastolo, di questo passo presto arriveremo ai 70 anni. Nel frattempo i giovani sono sempre più disoccupati e precari. Leggi tutto “Il miraggio della pensione”