8 marzo di sangue

ANCORA UN OTTO MARZO DI SANGUE, ANCORA DONNE BARBARAMENTE UCCISE.  SOLO ABBATTENDO LA SOCIETA’ CAPITALISTA E IL CONTROLLO  DELLE RELIGIONI SI PUO’ LIBERARE LA DONNA E L’UMANITA’ !!

L’ultimo femminicidio atroce  in ordine di tempo  ha visto la morte di tre donne, non solo la moglie del carabiniere che con l’arma di ordinanza ha sparato senza pietà, ma anche le due figlie uccise mentre dormivano.

Subito dopo il barbaro assassinio di Sara Pietrantonio assassinata e macellata da un immigrato, e  Jessica Faoro, uccisa da un italiano perché ha rifiutato le sue  avances.

Dimostra  che l’aggressione nei confronti delle donne non è un fatto privato, fra marito e moglie, fidanzata o compagno, ma anche in Italia, come in tanti paesi del mondo, è una questione politica che coinvolge tutta la società a cui nessuno riesce a dare risposta e soluzioni decise e durature.
Se guardiamo i dati di questo fenomeno, solo in Italia c’è da spaventarsi:

Nei primi 10 mesi del 2017 sono state ammazzate 114  donne.  È quanto rende noto il IV Rapporto Eures sul femminicidio in Italia. Oltre un quarto delle donne uccise in Italia nel 2016 (38 vittime, pari al 25,3 per cento) risulta di nazionalità non italiana, con un incremento del 40,7 %.

Anche sul lavoro la situazione non cambia: in una rilevazione Istat del  2016, si stima che il 9 % della forza lavoro femminile (1 milione e 403mila donne) abbia subito nel corso della loro vita lavorativa molestie o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Sono invece 1 milione e 100mila le donne che hanno dichiarato di aver subito ricatti sessuali per ottenere o mantenere il proprio posto di lavoro. Ricatti e molestie di cui gli uomini sono protagonisti nel 90 % dei casi.

Gli anni delle lotte sociali hanno al primo posto le rivendicazioni delle donne, lotte che hanno costretto i governi a promulgare leggi:

  • sul divorzio, il riconoscimento alla moglie dei diritti economici e normativi L. 898/1970.
  • sulla parità fra uomo e donna, diritto alla famiglia, L. 151/1975.
  • sulla parità normativa  e contrattuale sul  lavoro L. 903/1977.
  • sul riconoscimento dell’interruzione di gravidanza 194/1978.

Oggi assistiamo ad una inversione di tendenza, la libertà della donna nella società cattolica capitalista è in crisi, nei Paesi più arretrati dove le religioni sono fondamentaliste  non c’è alcuna emancipazione economica e culturale,  ma si assiste ad un regresso continuo anche nei paesi più avanzati come l’Italia.

Rivendicare un cambiamento di cultura e di mentalità non basta, si tratta di aggredire le leggi di questo sistema proteso alla ricerca del profitto, condanna i soggetti più deboli e ricattabili.

La soluzione a questo fardello che, l’umanità si trascina anche nella “moderna” società capitalista e di dogmi religiosi, si può trovare solo nella lotta congiunta fra uomo e donna, per aggredire le leggi dello sfruttamento e della repressione che colpisce le donne, in misura maggiore, ma non risparmia nessuno. Con le lotte, come quelle degli anni 70, condotte dalle donne insieme agli uomini,  la condizione  femminile si è evoluta e solo questa è la strada giusta.

OTTO MARZO 2018 SCIOPERIAMO  PER SOSTENERE CON FORZA LE RIVENDICAZIONI ECONOMICHE E NORMATIVE DELLE DONNE !!

  • BASTA DONNE UCCISE E MOLESTATE !
  • NESSUNA DISCRIMINAZIONE SUL LAVORO NEI CONFRONTI DELLE DONNE !
  • NO ALLE MODIFICHE CONTRATTUALI CHE PENALIZZA LE LAVORATRICI MADRI
  • LIBERTA’ DI ACCESSO ALLE CURE MEDICHE PER L’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA A PER TUTTE LE DONNE! NO ALL’OBIEZIONE DI COSCIENZA !

Slai Cobas Provinciale di Milano

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