Contratti del pubblico impiego al forte ribasso; la sanità non farà eccezione!!

Nel periodo festivo è stato firmato il CCNL degli enti centrali: Ministeri e Agenzie Fiscali Enti Pubblici non economici, le uniche critiche sono sostenute dal sindacalismo di base che ha organizzato giornate di mobilitazione e di  lotta per denunciare il contenuto di questo accordo e spingere i lavoratori ad organizzarsi contro la trasformazione delle norme che ne peggiorano le loro condizioni.  Il contratto della Sanità, fa parte del pacchetto di firme che l’Aran sta discutendo con i sindacati confederali, è previsto un contenimento della spesa ed introduce le regole contrattuali del settore privato più restrittive.

Ci stiamo affannando a denunciare che gli aumenti dello stipendio non sono adeguati e che,  la mancata firma del contratto nazionale, da 8 anni,  ha fatto perdere qualche migliaio di euro a tutti noi, e anche se l’inflazione non è a due cifre in ogni caso gli aumenti delle spese fisse sono tali che non vengono coperte dall’aumento irrisorio degli 85 euro lordi. Basta ricordare che abbiamo incominciato l’anno 2018 con aumenti delle bollette dell’energia elettrica + 5,3%, del gas + 5% e delle autostrade che vanno dal 2,1% fino al 52% in alcune regioni dell’Italia, e non finisce qui.

Oltre a questo la nota dolente della firma dei contratti nazionali delle pubbliche amministrazione,  sta anche nel fatto che le organizzazioni sindacali che firmano gli accordi al ribasso,  non solo non consultano più la base operaia,  per informare, raccogliere le proposte e organizzare la lotta, ma le loro piattaforme rivendicative sono fotocopia di quanto propone il governo.  I sindacati confederali hanno iniziato la discussione sui contratti nazionali accettando come base gli “Atti di Indirizzo” decisi dal Dipartimento della Funzione Pubblica, che ha indicato  all’Aran e ai comitati di Settore gli argomenti e le soluzioni:

  • Hanno stabilito per legge le disponibilità delle risorse finanziarie, individuate con un decreto nel 2016; le risorse sono scarse e devono servire per efficientizzare ancora di più un comparto che da anni, lavora sotto stress e in carenza di organici;
  • Lo stesso decreto indica le regole della partecipazione sindacale che si dovrà limitare all’informazione e pochi altri temi che deciderà la trattativa e l’Aran;
  • Quali le norme che devono regolare i permessi e assenze per malattia irrigidendo le condizioni che conosciamo per  introdurre la banca ore, in modo da utilizzare le ore lavorate in straordinario per i permessi;  
  • Come costituire corrispondere e regolamentare il salario accessorio, stabilendo  che la contrattazione deve individuare come assegnare, le scarse risorse stanziate, con meccanismi di premialità legate alle performance organizzativa ed individuale;
  • L’introduzione della previdenza complementare, pagata con il TRF dei dipendenti e introduzione del meccanismo vigliacco del consenso assenso !

 Un contratto nazionale che come base di discussione parte dalle richieste del padrone… non può che finire male, che il ruolo del sindacato confederale  fosse complementare ai bisogni del governo, non avevamo dubbi, ma questo è veramente troppo.  CGIL, Cisl e UIL ed altri a loro accoliti, non solo accettano ogni logica di risparmio e di privatizzazione dei settori come la scuola, la sanità ecc.  ma  presentano  gli scarsi aumenti di stipendio come una conquista, deprimendo ancora di più la volontà di lotta dei lavoratori di questi settori.

Il sindacalismo di base, secondo le direttive del governo in accordo con i sindacati firmaioli, non deve  interferire nelle trattative sia a livello nazionale che aziendale, ma è evidente che è la volontà di lotta dei lavoratori che vogliono annullare.  Il nostro lavoro attivo non può esaurirsi dall’opposizione a questo contratto, ma continuare a lavorare per riorganizzare dal basso i lavoratori della sanità, sia  in questa tornata contrattuale e in tutti i momenti della nostra vita lavorativa.

DOBBIAMO RESPINGERE QUESTO ACCORDO CON OGNI MEZZO
ED ORGANIZZARCI PER CHIEDERE:

  • AUMENTI DI STIPENDIO CHE RECUPERINO QUANTO PERSO IN QUESTI ANNI, CON GLI ARRETRATI !!
  • AUMENTO DEL PERSONALE DI TUTTE LE QUALIFICHE CON CONCORSI PUBBLICI E SBLOCCO DEL TURN-OVER, NON POSSIAMO GARANTIRE L’ASSISTENZA SENZA PERSONALE NEI REPARTI !!
  • NO ALLA PENSIONE COMPLEMENTARE PAGATA CON IL NOSTRO TFR, NE’ ALLA REGOLA DEL CONSENSO ASSENSO !
  • DOBBIAMO RESPINGERE LE REGOLE CHE VOGLIONO SOTTOSCRIVERE PER RICONOSCERE I PASSAGGI DI FASCIA E IL PREMIO INCENTIVANTE, I FONDI VANNO FINANZIATI E ASSEGNATI A TUTTO IL PERSONALE SENZA DIVISIONI E PAGELLINE !!
  • CONTRO LA BANCA ORE E GLI STRAORDINARI DOBBIAMO BATTERCI PER LA RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO A PARITA’ DI STIPENDIO !
  • ANCHE PER IL PASSAGGIO DELL’OSS IN CATEGORIA “C” PUO’ NON ESSERE VANTAGGIOSO DA COME E’ STATO CONCEPITO, E BISOGNA DA SUBITO RIVENDICARE CHE NON CI SIANO PERDITE DI QUALSIASI TIPO E SVOLGERE ATTIVITA’ SANITARIE PER CUI QUESTA FIGURA NON E’ TUTELATA!!
  • DOBBIAMO BATTERCI PER IL PAGAMENTO DELLA LIQUIDAZIONE SUBITO E NON DOPO 2 ANNI E 4 MESI

LO SLAI COBAS INSIEME AL SINDACALISMO DI BASE CHE SI OPPONE A QUESTA SVENDITA DEGLI INTERESSI DEI LAVORATORI PUBBLICI, SIA SANITARI CHE AMMINISTRATIVI, DI  TUTTI I COMPARTI,

RESPINGERE QUESTO CONTRATTO, RIPRENDERE LA LOTTA E RIPORTARE AL CENTRO DEL DIBATTITO GLI INTERESSI ECONOMICI E NORMATIVI DEI LAVORATORI, INDICE PER IL 19 E IL 26 GENNAIO DUE GIORNATE DI MOBILITAZIONE E CONTROINFORMAZIONE, E VOLANTINAGGIO. 

Scarica il volantino in formato Pdf                                                         

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